…vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo

La Scala di Giacobbe

Genesi 28, 10-18

10Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 11Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 12Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 14La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». 16Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». 17Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». 18Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità.

“Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo”.

 

È curioso come, da quando dà questa risposta, Gesù non parli più solo a Natanaele, il discorso passa improvvisamente al plurale (succede lo stesso nel Vangelo di Giovanni anche nel racconto del dialogo con Nicodemo cfr Gv 3, 12), Gesù, si rivolge così a tutti i discepoli che, anche se non erano tutti “studiosi della scrittura” come Natanaele, di certo avevano chiaro a cosa si riferisse con quest’immagine di angeli che scendono e salgono dal cielo aperto: Gesù fa infatti un chiaro riferimento al sogno di Giacobbe in Genesi 28, 10-18, la visione della scala che sale fino al cielo.

Alludendo alla visione di Giacobbe, Gesù  si presenta come il mezzo di comunicazione, la via (Gv 14, 6), il sentiero di montagna, la via stretta (Mt 7,13-14), la scala che collega il cielo e la terra: È Lui il punto d’incontro tra la natura divina e quella umana, è allo stesso tempo mezzo e luogo per trovare Dio e l’Uomo.

La scala che collega il cielo alla terra, che mette in comunicazione il mondo degli uomini con la dimensione divina è Gesù stesso, è lui quindi che realizza il sogno di Giacobbe, ed è lui che per primo scende e sale da quella scala ideale per portare agli uomini la più bella immagine di Dio, per risalire al Padre dopo la croce “a prepararci un posto”, e a ridiscendere da Risorto fra i suoi per poi risalire di nuovo lasciando il “campo” allo Spirito!